Sceglimi by J. Kenner

Sceglimi by J. Kenner

autore:J. Kenner [Kenner, J.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Trilogia Stark - vol. 2
ISBN: 978-88-429-2458-6
editore: Editore Nord
pubblicato: 2015-11-06T05:00:00+00:00


13

«Nikki!» Sto cercando di fuggire verso la biblioteca al secondo piano, e in questo momento Bruce è l’ultima persona che vorrei vedere. Quasi l’ultima, anzi. In effetti quello che proprio non voglio vedere è Damien. Ma non posso proseguire verso l’ascensore di servizio: sarebbe una scortesia assoluta. Così mi fermo e aspetto che mi raggiunga. Cerco di recuperare la maschera di Nikki Sociale, ma non ne ho la forza. E sono sicura che il sorriso con cui accolgo il mio capo è quasi inesistente. «Volevo solo ringraziarti per lo splendido lavoro fatto ieri alla Suncoast», mi dice.

Non mi aspettavo di parlare di lavoro. «Ah… grazie. È stato un piacere ricevere un incarico così stimolante il primo giorno.» Alle sue spalle, la mia immagine incombe su di noi.

Chissà se ora che mi ha vista nuda di fronte al mondo intero l’opinione di Bruce sulla mia professionalità è scesa di un gradino.

O di una rampa intera di scale.

«Stimolante per il tipo di lavoro o per via del tuo partner?»

«Un po’ tutti e due», ammetto.

«Ti avevo promesso che avremmo parlato. È un buon momento, adesso?» riprende.

No, non lo è affatto. Però sono curiosa. E poi per ora sembra che parleremo solo di affari. Forse Damien ha detto solo a Giselle che la ragazza del quadro sono io, mentre Bruce non lo sa. Dopotutto non è che ci sia una freccia luminosa sopra la mia testa con la scritta È LEI.

«Certo. Va benissimo», rispondo, un po’ più rilassata.

Vicino al caminetto ci sono dei posti a sedere, e mi conduce lì. Mentre camminiamo, noto Damien. Si è spostato in terrazza, e si trova tra Evelyn e Giselle. Distolgo lo sguardo e mentre mi siedo sorrido a Bruce. «Allora, perché Tanner è così cattivo?» Bruce inspira a fondo. «Senti, prima di parlare di questo, credo di dovermi scusare con te.» Ora sono confusa. «Per via di Tanner? Non è stato poi così terribile», mento.

«No. Per stasera. Giselle mi ha detto che quella del ritratto sei tu.» Annuisco. Sono troppo sconvolta per parlare. Ecco che la mia fantastica teoria secondo cui Bruce era all’oscuro di tutto va a farsi benedire. «Voglio essere sincero, non ci stavo nemmeno pensando. Ma quando siamo arrivati, ho capito che non avevi idea che lo sapessi.»

«È tutto a posto», gli dico, anche se è una bugia colossale.

«No. Non è vero. Giselle non aveva motivo di dirmelo. Non credo abbia agito di proposito, è solo che a volte non si rende conto di quello che fa.» Mi guarda, ma non gli rispondo. Non mi ha consolata affatto, ma non sono in grado di mentire di nuovo. «Ho preferito parlarti subito, però, perché non voglio che pensi che questo possa cambiare qualcosa nel nostro rapporto di lavoro.»

«Certo. Perché dovrebbe?» Ormai ha capito che le sto sparando grosse, perché non si prende nemmeno la briga di rispondermi. Sembra che invece decida di cambiare argomento. «Damien ti ha parlato di mia sorella?»

«Ehm, no.»

«È una donna dotata di un’intelligenza straordinaria. È capace di risolvere a mente equazioni matematiche che io non so fare nemmeno con una calcolatrice.



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